La pubblicità online e più nello specifico quella che troviamo su YouTube, viene davvero vista?
Qual è l’effettivo ROI che si riesce ad ottenere da un investimento video-pubblicitario?
Quante probabilità abbiamo che un utente resti realmente colpito dalla pubblicità quando si trova su YouTube?
Ma soprattutto sono più quelli che “skippano” o guardano le pubblicità video?
Naturalmente l’efficacia dei sistemi pubblicitari online in generale, possono essere messi in discussione come allo stesso tempo se ne possono esaltare i vantaggi.
Poiché un’azione pubblicitaria è influenzata da molteplici fattori, come ad esempio il budget a disposizione, la concorrenza sul mercato, la pagina di destinazione della pubblicità stessa, il periodo in cui viene eseguita l’azione promozionale, il tipo di pubblico a cui ci si rivolge, nel caso dei video la qualità di ciò che si propone, e sicuramente tanti altri aspetti, è difficile poter affermare con assoluta certezza come e quando un’azione pubblicitaria colpisce l’attenzione dell’utente, se non basandosi su quello che è il tasso di conversione registrato.
Però mi sono messo alla ricerca di qualche dato concreto ed ho trovato qualcosa che ritengo rispondere in modo abbastanza pertinente.
Chi ha risposto ad alcuni dubbi? Proprio Google attraverso uno studio di Ipsos e Nielsen che mette in relazione l’attenzione dell’utente nei confronti della pubblicità (video).
Partendo dal monitoraggio dello sguardo, condotto nel 2016 da Ipsos su 2953 annunci, 86 spettatori televisivi e 87 spettatori YouTube di età compresa tra 18 e 54 anni, emerge che la pubblicità televisiva viene ignorata per la maggior parte del tempo (55%), in quanto durante gli spot:
- il 26% svolge altre attività
- il 15% salta le immagini
- il 14% cambia canale
Sempre secondo lo stesso studio però, gli annunci per dispositivi mobili di YouTube richiamano maggiormente l’attenzione dello spettatore: Ipsos ha infatti riscontrato che la pubblicità a pagamento su YouTube ha una probabilità maggiore pari all’83% di catturare l’attenzione rispetto alla pubblicità televisiva.
Quindi c’è un 45% di attenzione rivolta alla pubblicità televisiva contro l’83% per la pubblicità a pagamento su YouTube per dispositivi mobili.
Dai dati di YouTube trapela anche un’altra verità: il livello di attenzione, il ricordo del messaggio pubblicitario e la brand awareness, negli utenti che visualizzano e ascoltano la pubblicità, è 1,8 volte maggiore rispetto a quando gli annunci vengono solamente ascoltati (come per radio) oppure solo visti.
In riferimento a questa ultima considerazione potremmo pensare anche ad una “frecciatina” nei confronti di altri sistemi pubblicitari classici come la Rete di Ricerca e Display di Google AdWords, così come anche Facebook Ads, dove non abbiamo input sonori e potrebbero pertanto suscitare meno attenzione sulla mente dell’utente.
IN CONCLUSIONE
Parto da una premessa per rispondere alle domande riportate ad inizio post.
Personalmente sono tra quelli che non resta sempre particolarmente colpito dai video pubblicitari di YouTube. Anzi, a meno che non siano effettimante accattivanti, tendo a skipparli a piè pari.
Però allo stesso tempo mi viene da pensare che se il video marketing, in particolare su YouTube, è un canale sul quale lo stesso Google sta investendo parecchio e considerando che siamo sempre più oberati dalla pubblicità ogni qualvolta vogliamo vedere un video, forse forse un tornaconto utile sia per BigG che per le Aziende deve esserci.
Potrei confermare che, in base ad una campagna pubblicitaria basata sui video che ho avuto la fortuna di seguire e gestire, i riscontri sono stati positivi, soprattutto in un’ottica di brand awareness.
C’è da dire che nel caso di una struttura alberghiera, sfruttare questo canale pubblicitario, per quanto possa o non possa generare benefici, si fonda su un presupposto basilare: avere un video qualitativamente eccellente e con un messaggio chiaro ed efficace capace di trattenere l’utente alla visione e non farlo andare sull’azione di skip.
Forse è bene seguire il consiglio di Google stesso che induce ad una semplice riflessione: a cosa serve la copertura pubblicitaria se poi manca l’attenzione dell’utente finale?
[Tweet “Con la pubblicità è bene cominciare a differenziare tra copertura e copertura attenta. “]
E probabilmente questo è un concetto che va ampliato a qualsiasi piattaforma pubblicitaria.
Partendo quindi da queste considerazioni e dai dati della ricerca, prendendo tutte le precauzioni del caso, analizzando bene gli obiettivi di una struttura alberghiera, valutandone le reali esigenze, pongo io la domanda al contrario: piuttosto che essere pregiudizievoli, perché il video marketing e la pubblicità online in generale non dovrebbe avere successo (quando si punta ad una copertura attenta)? :-)
Qui puoi scaricare la ricerca.