Se c’è un’attività che, secondo una poi non così tanto inflazionata analogia, assomiglia molto al viaggiare, quella è sicuramente la lettura.
Del resto, esattamente come il viaggio, leggere è una vera iniziazione alla bellezza e alla scoperta.
Aprire un libro aiuta a emozionarci e ci permette di immergerci nel diverso, facendoci assaporare storie stravaganti, paesaggi ignoti, sfumature e volti che difficilmente incontreremo nel nostro piccolo quotidiano.
[click_to_tweet tweet=”Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla” quote=”Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla”]
Queste le parole con le quali Tiziano Terzani, il grande scrittore e giornalista italiano, oltre che profondo viaggiatore, amava dipingere il suo intenso amore per i libri.
Leggere, proprio come viaggiare del resto, permette di esplorare nuovi “mondi” e arricchire la propria mente di visioni e orizzonti differenti.
Perché non parlare, allora, di chi ama portare in valigia sempre un libro nuovo? O, meglio ancora, perché non fare luce sulle nuove tendenze del mondo dell’hotellerie per i veri amanti della lettura anche in vacanza?
Hotel come biblioteche, la nuova moda del book butler
Sono ancora davvero pochi i bibliofili dei tempi moderni, amanti del profumo inconfondibile della carta invecchiata, ad essere consapevoli dell’esistenza di molti library hotel in giro per tutto mondo.
Da New York a Firenze, fino a Tokyo e Amsterdam, senza dimenticare Napoli e Parigi, o destinazioni ancora più lontane, come Koh Samui in Thailandia o Ho Chi Minh in Vietnam, sono sempre più in aumento le strutture alberghiere dei vari continenti che hanno fatto, dell’universo dei libri, la loro USP (Unique Selling Preposition).
Ossia, la loro grande unicità.
Hotel particolarissimi, dove soggiornare e, al contempo, respirare l’atmosfera di pace e di ipnotica tranquillità tipica delle biblioteche, leggendo tutti i libri che si desiderano.
La soluzione ideale per chi, dopo una giornata in giro alla scoperta delle attrazioni del luogo, sogna di tornare in stanza, o nella hall, per rilassarsi leggendo un buon libro (magari, perché no, proprio ambientato nella città che si sta visitando in quel momento).
“Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza sosta”, così postillava la famosa scrittrice britannica Virginia Woolf.
Se, da una parte, sono svariati gli hotel che si sono trasformati in biblioteche, spesso attente a offrire ai proprio ospiti esperienze di lettura in spazi adibiti ad hoc o persino incontri con autori e vari reading letterari a qualsiasi ora, dall’altra c’è chi, dall’America, si spinge ben oltre nella singolarità dei servizi offerti.
Sto pensando alla Florida dove il “Ben West Palm”, in partnership con la libreria “The Palm Beach Book Store”, è arrivato a introdurre una figura alquanto singolare: il book butler, ossia il maggiordomo di libri.
Come funziona questo maggiordomo così particolare?
Il book butler è più che un semplice libraio attento a offrire una lista di testi ai turisti.
Conosce perfettamente il mondo della letteratura ed è sempre pronto, su richiesta, ad arrivare in camera degli ospiti fornendo non solo libri ma anche consigli e spunti di lettura personalizzati.
A rendere ancora più magico e innovativo il servizio letterario della struttura di Palm Beach c’è anche una coccola in più, capace di fidelizzare e far breccia nel cuore di chi usufruisce di quest’idea: insieme al libro in camera, viene consegnato anche un segnalibro, come ricordo da riutilizzare al proprio rientro a casa per una nuova esperienza di lettura.
E una volta finito il libro?
La scelta in questo caso è doppia: si può decidere di portarlo con sé o donarlo alla West Palm Beach Library Foundation.
“Personalizzazione”, la tendenza vincente degli hotel del futuro
Dopo la pandemia è oramai sempre più chiaro: la vera chiave degli hotel del futuro è personalizzare il soggiorno dei propri ospiti, offrendo loro esperienze sempre più di nicchia e suggestive.
Un altro suggerimento lungimirante, in quest’ottica, viene ancora una volta dall’hotel “Ben West Palm” della Florida che, accanto alla lettura, ha introdotto un altro servizio: la possibilità di ordinare dei ‘book bites’, ovvero delle gustosissime ricette abbinate ai titoli dei libri.
Un’altra esperienza in grado di prendere per la gola tutti gli ospiti amanti della cultura e di deliziarli in un’ambiente a tema ‘libri’ curato nei minimi dettagli.
Una chicca unica, creativa, attenta alla ‘personalizzazione’ e capace di far assaporare a 360 gradi la doppia avventura di un soggiorno letterario in uno dei paesi più belli degli Stati Uniti d’America.
E tu, come stai pensando di rendere unica la tua struttura ricettiva? Hai già una USP irresistibile e sagace?
La possibilità di accogliere i turisti appassionati di libri e viaggi potrebbe essere, come appena visto, una bellissima idea.
Qualsiasi sia la tua scelta, però, falla bene e falla presto.
Al giorno d’oggi, “personalizzare” non è più un suggerimento, ma un obbligo per chi lavora nel mondo dell’industria alberghiera.