Gli Hotel sono morti. Per colpa di Internet?

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Capita spesso di trovare persone che, dal punto di vista economico, sono particolarmente fortunate oppure si sono dignitosamente guadagnate la loro fortuna.

Nel contempo capita troppo spesso che, questa fortuna, induca alcune di queste persone a compiere una saggia (secondo loro) quanto azzardata (secondo me) decisione: aprire una struttura alberghiera.

Premetto subito che non ce l’ho con chi ha queste possibilità economiche, ma vorrei discutere di questa specie di “moda” che si è diffusa.

Qualche tempo fa è stato pubblicato su L’Arena, il quotidiano della mia città, un articolo dal titolo piuttosto forte: Internet la morte degli Hotel.

Praticamente alla gogna vengono messe le OTA, AirBnb soprattutto, in quanto demolirebbero il mercato turistico ricettivo delle strutture alberghiere intese come Hotel. A quanto pare queste strutture, a differenza di quelle che vengono solitamente definite extra-alberghiere, non stanno passando dei bei momenti.

E in effetti mi basta fare una ricerca online su Verona per rendermi conto di quanti b&b, affittacamere, appartamenti o altro sono presenti sul territorio. Ed ogni mese ed anno spunta sempre qualche cosa di nuovo. Perché gettarsi nel mercato turistico è diventata un’operazione fin troppo facile.

Chiaramente tutto questo schiaccia il mercato degli hotel, i quali devono fronteggiare pure i portali turistici del calibro di AirBnb che offrono effettivamente buone possibilità alle strutture catalogabili come extra-alberghiere. Aggiungiamoci a questo che mediamente un soggiorno in un b&b, ad esempio, è più vantaggioso di un quello di un Hotel. Anche se sono due filosofie di soggiorno completamente diverse. Ma sappiamo che spesso il prezzo vantaggioso è un fattore determinante nella fase decisionale di acquisto di una camera.

Eppure di questo crescente scenario di attività extra-alberghiere, fossi negli hotel, non mi preoccuperei poi troppo.

Del mercato turistico infatti c’è tanta disinformazione.

Questo mercato, per molti di quelli che hanno le fortune di cui parlavo all’inizio, alle volte si riduce grossolanamente a due semplici concetti:

  1. la mia città ospita per sua natura tanti turisti = facile riempire la struttura
  2. ho la possibilità di aprire un B&B o metto in affitto il mio appartamento = guadagno economico

Per carità, scelta imprenditoriale di tutto rispetto. Meglio investire e far fruttare i soldi in qualcosa. Però è ancora meglio farlo con cognizione di causa.

Invece questa cognizione di causa è spesso assente. Quando si crede e da per scontato che basta avere solo la disponibilità economica per aprire una struttura, si sta facendo un grosso errore perché:

[clickToTweet tweet=”ALBERGATORI NON SI NASCE NÈ CI SI IMPROVVISA, MA SI DIVENTA!” quote=”ALBERGATORI NON SI NASCE NÈ CI SI IMPROVVISA, MA SI DIVENTA!”]

Invece questi fortunati imprenditori, si comportano come se la città in cui vivono debba loro qualche scontato risultato di successo. Ma alla lunga ci si ritrova a fare i conti con la triste realtà: la totale mancanza di competenze.

Mi è capitato di ritrovarmi di fronte imprenditori, che del duro lavoro di albergatore sapevano ben poco. Al punto di sentirmi dire: ma scusa, tu che sei nel turismo da un po’ di anni e hai pure le conoscenze web, perché non ti apri una struttura. Bè non lo faccio semplicemente perché so le fatiche che questo settore comporta, e non è solo la conoscenza del web a fare la differenza.

L’ospitalità turistica viene completamente messa in disparte. E per ospitalità non s’intende solo fare la più bella struttura alberghiera con avanzate tecnologie, design o quant’altro. L’ospitalità va ben oltre.

Vogliamo poi parlare della totale mancanza di conoscenze del web? Si perché l’imprenditore medio, non ha tempo per queste cose. Lui ha messo i soldi per tirare su la sua bella struttura nella sua bellissima città. Ora la “giustizia divina” deve fare il resto. Spesso però questa giustizia fa più male che bene.

E non è la popolarità di Booking.com, Tripadvisor e AirBnb a salvarti. Certamente offrono un contributo di visibilità notevole, ma non fanno per la struttura il lavoro che in realtà compete a chi dentro di essa ci lavora. Anche perché le OTA non fanno tutto questo gratuitamente: ci sono delle commissioni da pagare.

C’è quindi un gap informativo e formativo piuttosto notevole.

E mentre il giornle L’Arena dice che Internet sta ammazzando gli Hotel, io invece sono convinto che sia l’ovvietà con cui gli imprenditori si avvicinano al mercato turistico che li sta ammazzando.

Non è che solo perché si ha 1 appartamento o un B&B con 3 camere allora è più facile vendere camere e fare occupazione. Ci sarà sempre qualcuno più bravo, più attrezzato e che si è veramente formato, pronto a metterti i bastoni tra le ruote. Quindi anche queste tipologie di strutture, non hanno e non avranno mai vita facile.

E sono proprio queste attività extra-alberghiere che, pure loro sofferenti in un mercato piuttosto saturo, stanno ammazzando gli Hotel, i quali, si ritrovano anch’essi a fare più fatica nel proporre un servizio che potrebbe effettivamente essere migliore di quello dell’albergatore improvvisato.

Internet non sta ammazzando nessuno, se mai è solo uno strumento che va utilizzato strategicamente e con saggezza.

Qualche giorno fa leggevo questo articolo di Josè Gragnaniello: Formazione e Web Marketing turistico. Ci siamo persi qualcosa?

Già. Ci siamo persi qualcosa?

Io credo proprio di si! C’è troppa disinformazione.

Che non sia il momento di parlare meno del concetto di intermediazione VS disintermediazione e schiacciare un po’ più l’acceleratore sul concetto di informazione VS disinformazione?

Immagino che questo possa essere un articolo un po’ scomodo per qualcuno, ma ci tengo a precisare che non mi sto scagliando contro nessuna attività extra-alberghiera. Ce ne sono tante che conosco e che seguo personalmente con le mie attività di consulenza.

Il mio articolo è un monito nei confronti di quelli che domani mattina si sveglieranno con la folle idea di aprirsi una struttura alberghiera senza nemmeno sapere a cosa stanno andando incontro, solo perché…si ha un appartamento vuoto di cui non si sa che cosa farne.

La scelta di diventare albergatori non è sbagliata a prescindere, però va ponderata, studiata, analizzata e il proprio percorso formativo non si deve mai fermare.

Internet non ammazza nessuno. Se mai siamo noi che ci suicidiamo con scelte inconsapevoli e azioni commerciali piuttosto azzardate.