Booking.com e le Recensioni sulla condotta degli ospiti

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Queste sono le dichiarazioni di Gillian Tans, President and Chief Executive Office di Booking.com, durante l’Itb di Berlino.

[clickToTweet tweet=”We do not want to build an Airbnb within Booking.com” quote=”We do not want to build an Airbnb within Booking.com “]

Tradotto: non vogliamo costruire un Booking.com imitazione di Airbnb.

Effettivamente dovremmo crederle dato che l’OTA più affermata a livello mondiale sta sempre più lavorando per ampliare l’offerta dei propri prodotti: dai voli aerei alle sistemazioni alberghiere per arrivare ai servizi. L’obiettivo, da sempre, è quello di offrire un prodotto perfetto e completo nei confronti del consumatore.

Ma se c’è qualcuno che vuole essere d’intralcio a Booking.com, questi è proprio Airbnb.

È infatti recente la notizia che il portale abbia deciso di aprire le porte agli alberghi. Come? Siglando una partnership con SiteMinder che gli concederà l’accesso a 28.000 strutture focalizzate sulle categorie B&B e Boutique Hotel. Qui la notizia ufficiale.

Airbnb, nato e conosciuto come portale per gli affitti brevi, punta chiaramente ad entrare in un settore competitivo come quello alberghiero volendo sfidare colossi del calibro di Booking.com ed Expedia. E diciamo che la cosa potrebbe preoccupare i due veterani poiché è sotto gli occhi di tutti la forte crescita di Airbnb. Non di minore importanza, tutt’altro, il fatto che per gli albergatori potrebbe essere vantaggioso “sfruttarlo” per via delle commissioni sicuramente più basse: si parla di un 3 / 5 per cento.

La direzione presa da Airbnb non stupisce più di tanto perché negli ultimi anni non è stato difficile imbattersi in annunci di strutture alberghiere che volevano presenziare su questo canale per vendere le camere.

Ma torno per un momento alle dichiarazioni di Gillian Tans. Lo faccio perché ho letto su Facebook questo post dell’amico e collega Nicola Zoppi che apre le porte ad una sana riflessione.

Questa cosa smentisce totalmente il disinteresse di Booking.com nel non voler apparire un’imitazione di Airbnb.

Certamente parliamo di un’OTA che è estremamente capace di mantenere una sua integrità, tuttavia è evidente che uno sguardo alla concorrenza che avanza venga dato ben volentieri.

Ci sta assolutamente che ci si adegui. D’altronde uno dei meccanismi più “apprezzati” di Airbnb è proprio quello delle recensioni: l’host (albergatore) riceve feedback dai propri clienti, ma nel contempo anche l’host può esprimere il proprio giudizio sul suo ospite.

Probabile che anche Booking.com abbia fiutato un potenziale di beatitudine in tutto questo. Va comunque detto che già in passato l’OTA ha dimostrato di avere a cuore la questione “recensioni”. Qualche anno fa decise di concedere agli albergatori la possibilità di rispondere alle recensioni. In questo video, per chiarezza, viene mostrato come fare:

Per concludere, andando al di là delle dichiarazioni di circostanza dei vari CEO, è chiaro come tra i due portali cominci ad esserci una vera e propria contaminazione che, a mio modesto parere, può solo che giovare agli ospiti delle strutture ma anche agli albergatori.

Volendo fare una battuta però, la vera contaminazione dovrebbe avvenire più a livello di percentuale di commissioni. Se Booking.com guardasse meglio la concorrenza, forse si renderebbe conto di come non sarebbe male cominciare ad abbassare quelle commissioni che, proprio su AirBnb ad esempio, non incidono così tanto sul fatturato di una struttura (almeno per il momento).

Vedremo come evolverà la questione.

Nel frattempo se ti va puoi lasciare il tuo parere con un commento su questo argomento. :-)