Quelli che su Facebook approfittano della pubblicità altrui

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Non è un fenomeno così diffuso ma sul quale mi è capitato di incappare più di una volta: il parassita di Facebook Advertising.

Il parassita è colui che se ne va in giro per il social network a commentare le inserzioni pubblicitarie di altri hotel con lo scopo di trarne beneficio per se stesso.

Alle volte il parassita è un concorrente della stessa località turistica, ma non per forza.

Il parassita è “furbo come una volpe” perché sfruttando l’alta visibilità ed interazione delle inserzioni Facebook di una struttura alberghiera, ne approfitta per mettere in risalto la sua offerta promozionale con l’intento di attirare su di sè l’attenzione del pubblico.

Credendo però di essere furbo, non si rende conto che si autodistrugge da solo.

Perché?

  1. Per prima cosa è veramente anti-etico. Ci vuole una bella faccia tosta per fare una cosa del genere. Praticamente il parassita lucra, anzi cerca di lucrare, sulle spese altrui. Un po’ come lucrare su notizie drammatiche per trarne benefici. Oppure come lo sciacallaggio che sistematicamente si verifica a seguito dei terremoti. Forse paragoni esagerati ma che rendono l’idea.
  2. Il parassita dimentica forse una cosa molto banale: l’hotel inserzionista non è stupido perché sorveglia e monitora le proprie inserzioni pubblicitarie. Guarda e risponde ai commenti intelligenti dei potenziali clienti. Pertanto se arriva lo spammer di turno, basta un semplice click per nasconderne il commento. Se recidivo, qualora fosse pure fan, lo può anche rimuovere o bloccare dalla pagina tramite segnalazione a Facebook.
  3. Il parassita forse non sa che il target destinatario di quella pubblicità dell’hotel, raramente interagisce con le inserzioni pubblicitarie quando queste non sono ben profilate, figurarsi cosa gliene può fregare del suo commento messo a casaccio in quell’inserzione. È semplicemente una nota stonata.
  4. Il parassita è davvero sicuro che la sua sia una scelta strategica vincente e che non sia piuttosto un drammatico Boomerang?
    Personalmente quando vedo queste cose, da cliente, penso: “poveracci“. Per l’immagine del proprio Brand è certamente un danno oltre che qualcosa di poco elegante (anti-etico come dicevo poc’anzi).
  5. Il parassita che ha speso buona parte del suo tempo per andare a copiare e incollare la sua offerta sugli investimenti pubblicitari di altri, non faceva prima a crearsi una campagna per conto suo e vedere di ottenerne un serio e più vantaggioso ritorno d’immagine oltre che economico?

Ma soprattutto, come punto finale e conclusione di questo post che non credo richieda chissà quante altre riflessioni, domando al parassita: se domani decidessi concretamente di affidarti a Facebook Advertising per promuovere la tua attività turistica, a seguito degli investimenti economici che stai sostenendo per le tue inserzioni pubblicitarie, non ti darebbe fastidio se Tizio, Caio o Sempronio venissero a promuoversi nella tua pagina e sulle pubblicità a tue spese? Che cosa penseresti di loro?

Mi piace quel famoso detto che afferma:

Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.Click To Tweet