Una domanda a cui spesso mi ritrovo a rispondere durante i miei corsi di formazione è se possa avere senso gestire pagine Facebook in lingua inglese, oppure avere addirittura diverse pagine Facebook per ciascuna lingua oltre a quella in italiano.
Fortunatamente per rispondere a questi dubbi, lo stesso Facebook ci mette a disposizione lo strumento Facebook Insights.
Accedendo alla tua pagina e consultando le statistiche, troverai un bellissimo ed esauriente schema che ti riassume in modo molto chiaro la provenienza geografica delle persone iscritte alla tua pagina.
Da qui potresti scoprire che c’è predominanza assoluta di utenti italiani e quindi la gestione o addirittura la creazione di una pagina facebook in inglese perderebbe di senso.
Va però anche detto che spesso i siti istituzionali degli hotel, bed and breakfast, agriturismi ecc. potrebbero presentare più versioni linguistiche.
Se poi ci fossero annesse campagne pubblicitarie su target esteri, queste potrebbero aumentare il flusso di visite sul sito.
Se in aggiunta a questo sul tuo sito istituzionale avessi un link di rimando alla tua pagina facebook, invoglieresti quasi sicuramente gli utenti stranieri a seguirti.
Pertanto, come già dicevo, se provassi ad andare nelle tue statistiche facebook insights, potresti notare un numero di utenti appartenenti ad altre nazioni ben più considerevole del solo pubblico italiano.
Se per ipotesi su 1000 seguaci almeno il 50% degli utenti provenissi da Paesi esteri, potresti allora pensare di realizzare una pagina gestita in multi-lingua. In questo modo agevoleresti il tuo target estero nelle comunicazioni, richieste e domande direttamente su Facebook.
Su facebook infatti, attivando l’opzione dalle impostazioni della pagina, si possano programmare i post in più versioni linguistiche. In tal modo il post in italiano verrà visualizzato in Italia e quello in inglese, ad esempio, dal rispettivo pubblico estero.
Ecco perché consultare e comprendere le statistiche è tanto importante. Oltre a Facebook Insights, puoi e devi guardare anche le statistiche di Google Analytics. Questo, tramite il rapporto dei “dati geografici”, ti aiuterà a scoprire la provenienza delle visite. Se visualizzi una concentrazione di utenti provenienti dall’estero allora quello è il segnale che una pagina gestita in lingua inglese, o magari anche tedesco, spagnolo, francese o chissà cos’altro, potrebbe essere una valida decisione.
Per rispondere alla domanda iniziale dunque, non è necessario avere più pagine per lingua. A seconda del proprio target e pubblico in ascolto di riferimento, si potrà avere un’unica pagina che andrà poi gestita in multilingua.
Paradossalmente creare tante pagine Facebook in lingue dedicate equivarrebbe a far entrare in hotel gli italiani dalla porta centrale, gli inglesi dalla porta laterale, i francesi dal retro. Nella realtà una cosa del genere è impensabile. Forse è meglio avere una pagina unica gestita in italiano e nello stesso tempo in altre lingue.
Oltre a questo aggiungiamoci pure il fatto che già ci vuole tanto impegno per gestire una sola pagina, figuriamoci più di una.
Ultimissima cosa prima di concludere, non va dimenticato che esiste anche il traduttore automatico di facebook. Questo vuol dire che qualora la gestione di una pagina avvenisse in sola lingua italiana, ciò non escluderebbe che un ipotetico utente inglese o tedesco che sia, non possa tradurre il testo dall’italiano. Certamente sarà una traduzione (automatica) non formalmente corretta, ma resterebbe quanto meno un aiuto per il potenziale cliente/follower.