Trovare il tempo di gestire un Blog? Non è impossibile!

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In ambito turistico, ma non solo, c’è una cosa di cui parlo spesso quando faccio docenze o corsi formativi: il Blog.

Ritengo che, per molti aspetti, sia ancora oggi uno strumento dall’alto potenziale a dispetto di ciò che molti pensano per via dell’enorme crescita che negli anni hanno avuto i social media. Questi ultimi infatti, vuoi per la loro semplicità, vuoi per le app da smartphone, vuoi anche per l’immediatezza che hanno sono strumenti di più “semplice” gestione rispetto a un blog.

Ma il blog non è morto. Anzi! Io stesso a distanza di ormai quasi 8 anni continuo a gestirlo e m’impegno mensilmente per mantenere aggiornato questo spazio.

Guardandomi attorno sul web ci sono anche altre persone, o meglio dire professionisti, che la pensano come me. Recentemente ho letto questo articolo di Riccardo Scandellari che sottolinea proprio quanto la vitalità e la comunicazione di un blog siano dure a morire.

Citando proprio il collega Skande:

[clickToTweet tweet=”Il blog ha una caratteristica unica: forma dei comunicatori. @skande” quote=”Il blog ha una caratteristica unica: forma dei comunicatori. Se vuoi ottenere un minimo di pubblico con il blog devi creare un contenuto curato e confezionato con una attenzione maniacale. – cit. @skande”]

Nonostante tanti blogger negli ultimi anni abbiano deciso di scrivere meno nei loro blog per dedicarsi ai canali social, sta di fatto che nessuno strumento riesce in maniera eguale a infondere una sensata completezza comunicativa.

Detto questo infatti, ciò che oggi allontana dalla decisione di aprire e gestire un blog è proprio la complessità della scrittura, oltre che naturalmente l’impegno nel dover promuovere a sua volta un ulteriore canale aziendale. Si perché se ad esempio una struttura alberghiera dovesse decidere di realizzare un blog, poi questo dovrà essere a sua volta promosso alla stregua del proprio sito istituzionale.

Ma perché sostengo la causa “blog”:

  1. perché come già detto poc’anzi è forse ancora oggi uno dei pochi strumenti con cui, impegnandosi, si possono offrire contenuti di grande valore
  2. perché da un punto di vista di utilizzo aziendale possono creare fidelizzazione con i clienti e lavorano positivamente per la brand awareness
  3. perché da un punto di vista di utilizzo personale invece, generano benefici per il personal branding
  4. perché da un punto di vista della SEO sono senza dubbio uno strumento utile per il posizionamento sui motori di ricerca
  5. perché sono strumenti che non passano in maniera fugace come le “home feed” dei social: un post è per sempre :-)
  6. perché, restando vincolati al settore turistico ricettivo, sono pochi quelli che ne fanno un buon uso e possono quindi diventare un elemento differenziante nella propria strategia di promozione online
  7. perché il blog può essere uno strumento integrabile con le proprie strategie di social media marketing, diventando pertanto un mezzo a supporto dei social media

Si potrebbe dire ancora altro, ma veniamo ad un punto cruciale della questione: Perché è così impegnativo scrivere un blog?

Quando faccio questa domanda le risposte si riducono a tre motivazioni:

  • mancanza di idee;
  • incapacità di scrittura;
  • mancanza di tempo.

Per rispondere a queste 3 cause, parto dall’ultimo punto, ossia la mancanza di tempo.

Ti condivido qui di seguito una delle ultime statistiche pubblicate da Audiweb.

A Settembre 2017 emerge che nel giorno medio sono stati 25,4 milioni gli italiani che si sono collegati almeno una volta a internet DA MOBILE, trascorrendo in media 2 ore e 11 minuti a persona. (51 ore al mese!!!)

TotalDigitalAudience_settembre2017

Quando leggo questi dati nasce spontaneo pensare che, sulle modalità di comportamento che io stesso adotto nei confronti dello smartphone, gran parte del tempo viene potenzialmente speso in maniera ludica su: Facebook, Instagram e social vari. WhatsApp ed eventuali giochi interattivi.

Ora premesso che ognuno è libero di utilizzare il cellulare come meglio crede, penso che sottrarre almeno 15 minuti al giorno del proprio tempo per investirlo in attività ad impegno culturale maggiore, come potrebbe essere la gestione di un blog, potrebbe non essere poi così difficile.

Piccolo calcolo: 15 minuti al giorno per 30 giorni = 450 minuti, cioè 7,5 ore al mese, quindi all’incirca una giornata lavorativa.

In 8 ore si riuscirebbe a sopperire a quell’altra motivazione che risponde al problema della mancanza di idee?

Magari spegnere il cellulare. Ritagliarsi il tempo di concentrazione necessario per documentarsi, cercare idee, calendarizzare quegli argomenti/post da pubblicare così da offrire contenuti validi agli utenti.

Immagina se quei 15 minuti diventassero 30, andando a sacrificare quel tempo speso nei gruppi di WhatsApp o nei gruppi di Facebook o su Instagram o su chissà cos’altro. Forse basterebbe individuare la “bestia nera” che ci ruba inutilmente del tempo.

Una volta pensati quei 4 – 5 – 6 argomenti viene la parte di scrittura. Forse è questa la cosa realmente più difficile. Scrivere per il web non è facile. Ma soprattutto scrivere bene sul web. E questa è una dote che o si ha per natura oppure si deve coltivare. La mente va allenata.

Certo è che se ci fossilizziamo a scrivere sempre e solo pensieri di poche righe su Facebook per condividire cosa abbiamo mangiato, oppure se ci riduciamo a digitare 20 #hashtag su Instagram (per altro nativamente suggeriti dal social), ecco che l’allenamento mentale di cui parlavo svanisce, anzi non c’è minimamente.

Tutto questo per dire che secondo me quando si parla di blog si tende a cercare la scusa più facile: quella del non ho tempo e non sono capace, ma forse la verità è solo che non si ha voglia di fare fatica e impegnarsi. Quando invece è proprio l’impegno, ciò che ripaga realmente.

Non di meno importanza è la questione costo di gestione: è ovvio che gestire un blog implica un investimento. Perché il tempo è sempre denaro. Nel caso di una struttura alberghiera poi, bisognerebbe individuare la persona giusta che gestisca un blog e per ovvi motivi retribuirla per ciò che fa. Come ben sai però gli investimenti si fanno per crescere e migliorarsi…che poi non si voglia farli questa è un’altra questione che esula però dal discorso “non ho tempo”. :-)