Come gestire le Foto Enogastronomiche di un Hotel su Instagram

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“Dai mangia, che ti si fredda”

Direbbe un tempo mia nonna, ma oggi giorno è così, fa prima a raffreddarsi il piatto che trovare la foto giusta da postare.

Forse avrete capito di cosa sto parlando, ovviamente di Food. Quella parola che solo a pronunciarla viene l’acquolina in bocca. Oramai fotografia e cibo vanno di pari passo, ed essendo vittima di questo vortice, mi piacerebbe proporvi qualche skills per scattare la foto che più vi rappresenta.

Prima però vorrei soffermarmi sull’importanza che sta avendo il cibo nel mondo del turismo.

Da una ricerca condotta dal World Food Tourism Association emerge che le persone appartenenti alla generazione X e i Millenials sono molto più attratti e coinvolti dalle esperienze enogastronomiche rispetto alle altre tipologie, questo è un fattore da considerare anche perché oramai i millenials e non solo, sono sempre più connessi ed il fatto di avere dei profili social con una buona comunicazione visiva è essenziale, azzarderei dire una questione vitale per le imprese turistiche.

Oramai l’enogastronomia sta prendendo sempre più piede nelle scelte delle destinazioni, tanto che l’82% degli intervistati concorda nell’affermare che la presenza di un’attività o di un’attrazione enogastronomica in una località turistica è stato da stimolo a intraprendere un viaggio e il 57% è spinto dal desiderio di mangiare cibo e bevande regionale, mentre solo il 33% prova ristoranti famosi o storici. Questo però non accade per i turisti italiani che mostrano un minore interesse verso esperienze culinarie in ristoranti famosi o storici.

Come ogni viaggio, le esperienze intraprese rimangono nei ricordi, infatti l’82% degli intervistati ritiene che le esperienze enogastronomiche fatte durante il viaggio costituiscono una parte importante dei propri ricordi. Come ogni ricordo vissuto, va subito condiviso e questo è emerso anche nell’articolo scritto qualche tempo fa Cosa condividono i clienti della struttura sui social. Basti pensare che l’hashtag foodporn ha oggi 137.713.077 post e tutti gli hashtag connessi come foodlover, foodpics, foodie.

Come si può notare dai dati sopra citati, l’enogastronomia sta prendendo sempre più piede ed è un fattore che le imprese ricettive non devono sottovalutare, già in un articolo passato ho parlato come è possibile sfruttare i prodotti locali all’interno della propria struttura ricettiva.

Dopo aver fatto una bella panoramica sull’importanza del cibo, arriva il bello!

“Si Chiara, ma io non ho una reflex”, dai ammettilo l’hai pensato!

Oramai questo è un dubbio che non fa dormire gli albergatori, scherzi a parte è una domanda che viene spesso posta nei convegni. Di certo uno strumento come la reflex ottiene dei risultati diversi ma questo non significa che lo smartphone non sia uno strumento da non utilizzare, anzi essendo alla portata di tutti si possono ottenere buoni risultati.

Sia per la reflex e che per lo smartphone ci sono delle regole base da seguire:

1. LUCE NATURALE

Si consiglia di utilizzare la luce naturale, perché? Primo perché non costa, poi perché crea dolcezza nella foto, ovvero non va ad impattare in modo “artificiale” il piatto.

Un consiglio pratico è di avvicinarsi ad una finestra, e fare entrare la luce a lato del piatto, in modo di avere un effetto più naturale possibile, in modo da non intaccare le tonalità cromatiche.

Un altro trucchetto è utilizzare dei pannelli riflettenti, ovvero inserire dei fogli F4 bianchi nella parte opposta della luce in modo che questa rifletta nel piatto e le ombre così sono meno accentuate.

Se invece siete in una situazione in cui c’è troppa luce potete inserire questi fogli direttamente sulla finestra, in modo da filtrare.

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2. INQUADRATURA

“L’inquadratura?! Eh adesso come scatto?!”

Di certo sui social l’inquadratura più utilizzata è 45°C perché è come se l’occhio lo vedesse nella realtà. Il cibo è messo a fuoco rispetto allo sfondo che rimane sfuocato, in modo che l’occhio si focalizza sul cibo.

Attraverso lo smartphone, è possibile mettere a fuoco cliccando solo nella parte del cibo ed automaticamente tutto ciò che è dietro viene sfuocato. Garantisco che con l’iPhone accade, ma comunque c’è un’applicazione per questo trucchetto che svelerò più avanti nel post. (anche sui più recenti dispositivi Android dotate di buone fotocamere – n.d.r. Danilo Pontone)

Un’altra inquadratura è di 180°C, per intenderci quelle foto fatte dall’alto. Oramai quasi tutti utilizzano questa inquadratura perché richiede “meno” tempo, il fatto che tutto sia messo a fuoco può facilitare lo scatto e di non avere l’ansia della messa a fuoco.

Visto che l’attenzione dura meno di tre secondi, consiglio questa inquadratura, oltre al fatto che è più facile da scattare. Pensate a quando “scrollate” su Instagram, tremila colori e foto, l’attenzione su ciascuna foto è veramente poca e bisogna subito catturare l’attenzione.

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3. BACKGROUND

Tradotto “sfondo” (dirlo in inglese faceva più figo :D )

Qui è il momento di tirare fuori il servizio di posate della nonna o le porcellane regalate messe in cantina e non sto scherzando.

Ogni piccolo oggetto potrebbe essere utilizzato per la composizione delle foto, esempio se avete cucinato un piatto di tagliatelle al ragù potete utilizzare una brocca di vino, una tovaglia a scacchi bianchi e rosso, in modo così di avere un’idea più rustica.

L’ideale è avere uno sfondo sulle tonalità scure come ad esempio un tavolo di legno, in modo così di non avere problemi con le ombre.

“Quindi adesso devo comprare un tavolo di legno?”

Certo che no, è possibile comprare dei fogli adesivi con la stampa in legno e potete trovarli in qualsiasi negozio di bricolage o casa della plastica, oppure taglieri di legno. Basso costo e massima resa? Il noto negozio di oggettistica economica Tiger potrebbe fare al caso vostro!

Utilizzate ciò che avete, creando il clima di piacere. In fondo l’obiettivo di ogni foto del cibo è stimolare i sensi e le papille gustative.

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APPLICAZIONI

Le applicazioni sono come il sale, serve quanto basta. Nel senso che è giusto usare le applicazioni ma con il giusto equilibrio, ovvero niente livelli di temperature alti, dove il giallo diventa arancione.

Una delle applicazioni che uso è Snapseed che permette varie funzioni, tra cui modificare le ombre, contrasti, temperatura.

Un’altra è Vscocam, oramai la star delle foto su Instagram che permette di utilizzare i filtri e all’interno di modificare anche il contrasto, ombre e tutto il resto.

Big Lens, l’applicazione utile per il discorso che dicevo poc’anzi. Questa permette di sfocare lo sfondo della foto, facendo il contorno del cibo, facile ed intuitiva.

CONCLUSIONI

Premetto che non sono una fotografa e che questo non è il “sacro libro della fotografia”, ma avendo questa piccola passione ho voluto dare qualche input positivo.

Non abbiate paura di provare, perché soltanto provando si può migliorare. Date sfogo alla creatività, cercando sempre di rimanere nel tema giusto.

All’inizio tutto può sembrare strano o che le foto non vengano come vogliate, ed è normale ed è per questo che consiglio di osservare come fanno gli altri, cioè come la foto è composta quali oggetti ha usato, le tonalità dei colori.

In fondo si sa, l’occhio vuole la sua parte.

Spero di essere stata di aiuto e di avervi stimolato quella parte creativa che ognuno di noi ha, ma per qualsiasi ulteriore informazione non esitate a lasciare un commento o a contattarmi.

Strutture citate nell’articolo:
Tenuta San Marcello @tenutasanmarcello
Malatestamaison @malatestamaisondecharme
Tenuta Cocci Grifoni @tenutacoccigrifoni

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