Google Penguin 2.0 che cos’è e come funziona?

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Nel lontano 2013 ci furono tante novità SEO, tra cui l’importante arrivo di Google Penguin.

Come dovresti già sapere, Google nel corso del tempo ha eseguito ed esegue sempre diversi aggiornamenti per il suo motore di ricerca.

Era Febbraio 2011 quando lanciò l’algoritmo Panda ed era Aprile 2012 quando annunciò il Penguin update: questi aggiornamenti sconvolsero le SERP e soprattutto rivoluzionarono il modo di concepire gli aspetti di ottimizzazione di un sito (SEO) e delle attività di posizionamento.

Poi Google fu pronto ad un nuovo ed ancor più restrittivo cambiamento il cui scopo era quello di migliorare i risultati delle ricerche compiute dagli utenti. Come sempre la Qualità tornava a farla da padrone: “Content is King“.

Il video, a fine articolo, di Matt Cutts preannunciava il fatidico arrivo di Penguin 2.0 oltre che presentare numerose altre migliorie del motore di ricerca. Tutte novità che avrebbero avuto un importante impatto sulle SERP di Google come lo conosciamo oggi.

IN COSA CONSISTE PENGUIN 2.0

Dopo il primo Penguin update, il 2.0 avrebbe affrontato in particolar modo il problema dei siti che tendono a forzare la mano (con pratiche scorrette) nell’acquisizione di link per manipolare il proprio posizionamento in SERP. L’obiettivo per Google era di riuscire a rilevare da quali risorse nascono numerose quantità di link o quali schemi di link sono stati attuati per ottenere un migliore posizionamento.

Quindi tutti i siti che consentono facilmente l’inserimento ed ottenimento di un link verso il proprio sito web sarebbero stati più facilmente soggetti alle “grinfie” del Pinguino 2.0. Quasi logico pensare che le utilizzatissime tecniche di article marketing e comunicati stampa avrebbero avuto ancor più vita difficile e meno valore di un tempo. A pensarci bene in effetti, i siti di article marketing sono proprio quelli che permettono a molti webmaster di aumentare rapidamente i link in entrata sui siti. Ad oggi infatti, questa pratica di posizionamento sul motore di ricerca, seppur ancora applicabile, deve essere compiuta con cognizione di causa: quindi individuando risorse di qualità all’interno delle quali produrre contenuti di altrettanta qualità e validità per gli utenti che li leggono.

CHE COSA DEVONO FARE GLI ALBERGATORI?

1. Devono cominciare a pensare seriamente che la SEO non può e non deve essere più presa sottogamba. È impensabile oggi la costruzione di un sito che non rispetti gli indici di qualità “prescritti” da Google.

Ci si deve dimenticare che qualsiasi tipo di link vada bene per la visibilità del proprio sito istituzionale. Non si è più nel vecchio web in cui bastava solo un conteggio numerico dei link. Oggi ciò che Google ti dice è che ti basta 1 solo link di qualità da un sito tematico e con un forte trustrank per garantirti una buona crescita in SERP rispetto ad un tuo concorrente che presenta 10 link in entrata ma tutti di bassa qualità.

2. Mi capita di ripeterlo spesso ai vari clienti che seguo o a quelli con cui ho solo avuto occasione di scambiare due chiacchiere: non si può più pensare di realizzare il proprio successo ragionando solo per comparti.

Parlo spesso di strategie integrate di web marketing turistico: nel 2015 scrissi anche il mio libro.

Il fatto che tu non possa più investire solo nella SEO non è certamente una massima da prendere come verità assoluta così come non è un modo furbo per farti investire di più.

Il mio discorso, così come quello che fanno tanti altri bravi colleghi, è che un’azione integrata a 360° che includa la SEO, strategie di web marketing ed anche social media marketing potrà generare un piano di crescita sul web con una conseguente link building naturale e di reale efficacia per il tuo sito web.

3. Resto fortemente convinto dell’idea di aprire un blog da integrare nel proprio sito istituzionale. Alla luce di quanto dichiarato da Google e dal modo di agire di Penguin, il blog è uno dei modi migliori per riuscire ad avere contenuti di qualità che riescano, nella migliore delle ipotesi, a trovare una diffusione tale sul web da veicolare traffico e link verso la tua struttura alberghiera.

Sulla questione Blog scrissi già qualcosa che ti invito a rileggere: Blog per hotel, quanto è importante il content marketing per fidelizzare e convertire nell’era del turismo 4.0.

Sono certo ti possa aiutare a comprendere l’efficacia di questo strumento :-)

4. Ormai dovresti averlo capito: Content is King. Il tuo sito deve avere contenuti di qualità. Il fatto che si continui a dirlo non è perché non si abbia nient’altro di meglio da dire. E soprattutto il fatto che ci siano tante aziende che si affidano a dei bravi Copywriter, evidenzia proprio che ciò che viene scritto sulle pagine web non può essere improvvisato ma deve essere redatto con intelligenza e soprattutto con un senso logico che offra utilità al potenziale cliente.

CONCLUSIONI

Ti lascerò tutto il tempo per leggere questo articolo, per guardare il video e rileggere i vari approfondimenti che ti ho linkato. Mi auguro che tu possa realmente comprendere come l’evoluzione SEO che sta attuando Google da tantissimi anni non debba più essere snobbata.

Ad ogni aggiornamento Big G ha dimostrato di non scherzare e gli effetti si sono visti su tanti siti.

Ancora una volta, proprio lo scorso 18 agosto, è stato annunciato quello che pare presentarsi come un nuovo importante aggiornamento dal nome Helpful Content Update. Ti invito ad approfondire l’argomento sul blog ufficiale di Google.

Buon lavoro!