I featured snippet – detti anche “posizione zero” – sono brevi porzioni di contenuto che Google ricava dai siti web e poi inserisce in un box al di sopra del primo risultato organico sulla SERP (ma sotto gli annunci di Google Ads).
Con questi frammenti di testo, immagini e video, il motore di ricerca cerca di rispondere alla domanda dell’utente nel modo più veloce ed efficace possibile.
Raggiungere questa posizione può sembrare un’impresa ardua, vista la grande competizione che esiste rispetto ad alcune parole chiave. In realtà, ci sono dei piccoli trucchi per aumentare la possibilità di arrivare in cima ai risultati di Google.
Vediamoli in questo articolo.
Sommario
Perché raggiungere la posizione zero?
Secondo una ricerca recente, la tendenza di Google di mostrare i risultati delle ricerche direttamente nella SERP, sta causando un calo drastico del traffico ai siti web. Sembra infatti che nel 2019 solo il 50% delle ricerche su Google si concluda con un click.
Questo significa che i featured snippet siano il male assoluto? Non necessariamente: secondo uno studio di Hubspot, una pagina in posizione zero può ricevere il doppio dei click rispetto a quella che appare in posizione 1.
Un altro studio condotto da Ahrefs mette in dubbio questa conclusione, ma quantomeno riconosce che i risultati zero rubano click alle pagine in posizione 1.
La cosa più interessante, però, è che raggiungere la vetta della SERP sembra essere più facile del previsto. MOZ ha scoperto che il posizionamento organico di una pagina non determina la sua possibilità di finire in posizione zero.
Nel 30% dei casi, infatti, Google realizza i featured snippet prelevando i contenuti da pagine che si trovano tra la 4° e la 71° (!) posizione. Quindi se la tua pagina si trova tra la 1° e la 70° pagina della SERP, hai una speranza!
Come posizionarsi per i featured snippet
Posizionarsi per i featured snippet non è una scienza esatta, così come non lo è la SEO in generale. Un giorno puoi essere in seconda posizione e quello dopo in decima: tutto dipende dagli (per lo più) oscuri algoritmi di Google.
In ogni caso, vale la pena provarci. Ecco i passi più rapidi ed efficaci per ottimizzare i propri contenuti per la posizione zero su Google:
Inizia con le keyword per cui ti vuoi posizionare
Utilizzando strumenti come Ubersuggest, identifica le parole chiave che ti servono per scrivere i tuoi contenuti. Anche se non hanno un alto volume di ricerca, non è importante: il tuo obiettivo è intercettare le ricerche specifiche dei tuoi potenziali clienti, non di un pubblico indistinto.
Rispondi in modo specifico alle domande del tuo target
Individuata una parola chiave rilevante, comincia a scrivere un articolo in modo che risponda in modo specifico a tutte le possibili domande collegate a quell’argomento.
Per fare questo puoi utilizzare la nuova funzione di Ubersuggest “domande”, che può aiutarti ad affrontare tutti gli intenti di ricerca legati a una determinata query.
Oltre al testo, i featured snippet possono includere liste, immagini, tabelle e grafici: non aver paura di utilizzarli. Considera poi la possibilità di inserire un video, visto che Big G riserva un trattamento di favore ai filmati YouTube e inoltre aiutano a mantenere gli utenti per più tempo su una pagina.
Rispondi subito alle domande e in modo conciso
Dai una risposta concisa alla domanda principale dell’argomento che hai scelto: in linea di massima dovresti rimanere tra le 54 e le 58 parole. Se la risposta è in alto nella pagina, poi, Google la troverà più facilmente.
Considera il resto del testo come un’opportunità per approfondire ulteriormente l’argomento.
Includi la keyword negli header
Il copy della domanda dovrebbe trovarsi in uno dei tag header, ovvero nei titoletti, per esempio un H1 o un H2, perché ciò rende più semplice la scansione del contenuto da parte del motore di ricerca.
Aumenta l’engagement della pagina
Secodo MOZ, l’engagement è il fattore più importante che determina se una pagina può finire o meno in posizione zero. Le 2 metriche da tenere in considerazione sono:
- click-through rate (CTR)
- tempo di permanenza
Il CTR è il rapporto tra impressioni – ovvero tutte le volte che un risultato viene visto dagli utenti – e i click che riceve. Più il CTR è alto e più il motore di ricerca si convince che un contenuto possa rispondere in modo pertinente alle domande di un utente.
Per aumentare questo valore, devi sforzarti a scrivere titoli e descrizioni in modo accattivante e persuasivo, inserendo sempre la parola chiave principale.
Il tempo di permanenza, invece, è il numero di secondi che gli utenti trascorrono in media su una pagina del tuo sito. Per aumentarlo devi confezionare contenuti interessanti e ben scritti.
Misura i tuoi sforzi
Misurare l’efficacia delle tattiche applicate è una delle azioni più importanti all’interno di una strategia di marketing. I tuoi sforzi saranno stati vani, se non li misuri accuratamente.
Ti conviene quindi creare un report in cui scrivi la posizione in cui si trova una pagina prima delle modifiche, il suo CTR e il tempo di permanenza (questi dati si possono estrapolare facilmente da Google Analytics).
Ottimizza la pagina per i featured snippet e aspetta che Google la scannerizzi (ci possono volere anche dei giorni). Quindi, torna a ricontrollare le metriche di engagement e – se il contenuto non funziona ancora come speravi – cerca di capire come si può migliorare ancora.
Ricorda che Google modifica il suo algoritmo molto spesso. Creare contenuti non significa scriverli e poi lasciarli al loro destino. I tuoi articoli che si posizionano in alto nella SERP devono essere migliorati di continuo, per non perdere terreno.
Prova a applicare i consigli che hai trovato in questo articolo e facci sapere se hanno funzionato.