Posizionamento organico: gli albergatori lo conoscono?

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Oggi voglio parlare brevemente, senza dilungarmi troppo, di un qualcosa in cui credo a qualche albergatore sia capitato di imbattersi.

In quanti, magari rivolgendosi a qualche esperto o a qualche web agency, si sono sentiti fare questa domanda:

Sai cos’è il posizionamento organico?
Sai cos’è il posizionamento naturale?
Oppure in modo più generale: sai cos’è il posizionamento?

Bene, tutti e tre sono la stessa identica cosa.

Il “posizionamento organico” però è completamente diverso da quello che si può definire “posizionamento a pagamento“.

Nella maggior parte dei casi infatti quando si effettua una ricerca su Google compaiono dei risultati che si possono differenziare così: alcuni nella parte centrale della pagina (risultati naturali) e altri nella parte superiore e/o nella parte inferiore della pagina del motore di ricerca in cui è possibile notare il termine “Annuncio” che sta per l’appunto ad indicare il posizionamento a pagamento (pay per click di Google Ads).

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Naturalmente per il sito di un hotel è decisamente meglio comparire nei risultati organici, in quanto a differenza del posizionamento con il pay per click, non ci sono soldi da investire (per la precisione non c’è un budget che va ad esaurirsi). Per ottenere un buon posizionamento bisogna seguire quelle “regole SEO” che consentono di guadagnarsi una maggiore visibilità online: una struttura del sito ottimizzata, codice di programmazione pulito, buoni contenuti, una crescita costante della link popularity, insomma tutto ciò che porta al pieno rispetto delle linee guida dei motori di ricerca.

Fermo restando che una volta che un sito è posizionato difficilmente subirà cambiamenti nel breve periodo, potrebbe comunque capitare che il proprio posizionamento subisca variazioni in negativo?

Assolutamente si! Potrebbe verificarsi una penalizzazione da parte dei motori di ricerca verso il proprio sito. Questo si verifica proprio quando non si rispettano quelle linee guida dei motori che accennavo poco fa. La penalizzazione, in poche parole, scatta nel momento in cui un sito sta facendo qualcosa che ai motori di ricerca non piace.

Un’altra variazione potrebbe dipendere dal fatto che altri siti concorrenti stanno svolgendo attività SEO migliori delle proprie. È questione di scalare delle posizioni, proprio come in una gara. Se oggi siete primi, domani potrete essere secondi o terzi o addirittura ultimi.

Un’altra variazione potrebbe dipendere dal motore di ricerca stesso. Tutti quelli che conosciamo, Google, Yahoo, Bing (i più noti) non sono nati così come li “conosciamo” oggi.

Anche loro sono in continua evoluzione. Se infatti ieri bisognava fare determinate cose per posizionare un sito, oggi bisogna farne delle altre e magari domani bisognerà farne altre ancora.

Si parla a tal proposito di “algoritmi” dei motori di ricerca. Sono delle regole interne ai motori stessi che stabiliscono il meccanismo di posizionamento e visibilità di un sito web.

Come fa un albergatore a conoscere quando avvengono eventuali cambiamenti? Posso banalmente rispondere: nello stesso modo in cui fanno i SEO! Studiare e testare…

Se quindi un sito ottiene un buon posizionamento organico sarà tanto di guadagnato, soprattutto se si considera che gli utenti meno esperti sono soliti cliccare sui risultati a pagamento.

E come si fa a comparire anche in quelli a pagamento? Cos’è che cambia sostanzialmente?

Potrai scoprirlo nel successivo post